Ho sempre dovuto fare salti mortali per potermi preparare alle gare, le giornate spesso finivano sul divano, cotto dalla giornata di lavoro e da qualche ora di allenamento. I risultati non mancavano ma non potevo continuare così, sacrificando la famiglia e gli amici, perchè alla fine dopo una buona classifica cosa mi restava?
Il cambio di lavoro poi fu determinante, non potevo più permettermi di "non esserci" dopo essermi preso nuove responsabilità lavorative. Piano piano ho imparato a preparami atleticamente in un modo che non avrei mai detto, ed ora sono lo stesso atleta, ma più libero di godermi tutto il resto.